preposizioneParte invariabile del discorso, costituita da un elemento che, premesso ad un nome, ad un pronome o ad una espressione nominale, serve a precisarne la funzione sintattica o la collocazione nello spazio. ( → nome, → pronome, → articolo ) http://www.treccani.it/vocabolario/preposizione/ |
produttivitàRappresenta la possibilità per un procedimento, per lo più morfologico o sintattico, all'interno di una lingua di essere impiegato per la costituzione di nuove formazioni (nuove parole, nuove frasi) della lingua in questione. In un sistema di comunicazione produttivo si possono produrre e interpretare messaggi nuovi illimitatamente diversi. |
pronomeParte variabile del discorso che assolve la funzione rimandare a elementi della frase (nomi, interi sintagmi, parti di essi) precisandone proprietà grammaticali di vario tipo (genere, numero, caso, quantità, etc.). Il pronome ha quindi funzione anaforica e cataforica, cioè
di richiamare o anticipare una nozione già espressa o che verrà espressa dopo,
ma anche quella di gesto linguistico, di designare nozioni, persone o cose, non
espressamente indicate. http://www.treccani.it/enciclopedia/pronome/ |
proposizioneEspressione di senso compiuto, per lo più costituita di almeno due elementi, soggetto e predicato. |
radice |
reggenzaInfluenza esercitata da un elemento grammaticale su un altro. L'elemento controllore attiva negli elementi controllati, con i quali è in una relazione sintagmatica specifica, alcuni morfemi. L'esempio classico di reggenza è la reggenza del caso, in base alla quale un verbo o una preposizione determinano il caso in cui deve essere declinato il sostantivo a cui si riferiscono. Es. Il verbo andare necessita obbligatoriamente della
preposizione a, quindi regge il caso dativo. |
ricorsivitàFenomeno per cui una regola linguistica può essere applicata al risultato di una sua stessa precedente applicazione. Es. Paolo sta mangiando una pera. → Paolo, che è appena arrivato a casa, sta mangiando una pera. → Paolo, che è appena arrivato a casa, sta mangiando una pera, che è il suo frutto preferito. |
ruolo tematico/semanticoDescrive la relazione che un argomento intrattiene con il verbo cui fa riferimento, in uno specifico contesto predicativo. I ruoli semantici sono: agente, paziente/tema, esperiente, source, beneficiario, possessore, locativo, strumentale.
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segnoIn linguistica, l’elemento significativo che
costituisce la cellula minima dell’espressione linguistica; ossia, secondo de
Saussure l’entità psichica costituita dall’associazione di un concetto e di
un’immagine acustica, cioè del significato e del significante, associazione da
lui dichiarata assolutamente arbitraria. |
semanticaParte della linguistica che studia il significato delle parole (semantica lessicale), degli insiemi delle singole lettere (negli e degli alfabeti antichi) e delle frasi (semantica frasale) e dei testi. |