morfemaPiù piccolo elemento di una parola (o di un enunciato) dotato di significato, non suscettibile di ulteriori scomposizioni |
morfologiaSettore della linguistica che studia la struttura interna
delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso
delle parole. |
nomeDetto anche sostantivo; è una parte del discorso che indica una singola entità, o una classe di entità (persone, animati, cose, idee, etc..). Secondo la grammatica, si distinguono i nomi nelle due grandi classi dei nomi propri, che si riferiscono a singola persona, a singolo animale, a singola cosa, e dei nomi comuni, che si riferiscono a intere categorie di persone, animali, o cose. I nomi comuni si dividono a loro volta in concreti e astratti, che si riferiscono rispettivamente ad un oggetto concreto o ad un concetto astratto, e in animati vs. inanimati. http://www.treccani.it/enciclopedia/nome/ |
numeroCategoria grammaticale che prevede in gran parte delle lingue l’opposizione singolare/ plurale. Un sostantivo è detto numerabile se ammette la distinzione di numero, non numerabile se non la ammette (come nel caso di molti sostantivi astratti e dei sostantivi massa). (→ sostantivo) |
omonimiaFenomeno per cui due parole, di etimo e significato diverso, hanno uguale il suono o, per lo meno, la grafia. |
paradigmaticoRapporto paradigmatico, o in assenza, si ha tra gli elementi della frase e gli elementi che nella frase potrebbero alternarsi con essi. Ex. Nella frase Il papà cucina una frittata, al posto di il papà si potrebbe avere la mamma, al posto di cucina ci potrebbe essere prepara. |
parolaNell’uso comune, s’intende
per parola l’unità minima isolabile all’interno della frase e del discorso,
dotata di un significato e di una funzione autonomi, e formata da uno o più
fonemi. Essa presenta un senso fondamentale, vive nella coscienza linguistica
dei parlanti sia in isolamento, sia in un determinato contesto. In senso più
tecnico, una parola ‘ben formata’ è il risultato di una o più operazioni
morfologiche ammesse dalle possibilità di una lingua. |
personaCategoria della flessione verbale, che determina se il verbo in questione si riferisce a chi parla (prima persona singolare), a colui che ascolta (seconda persona singolare), oppure a una persona (o cosa) diversa da questi due (terza persona singolare). Qualora si tratti di un gruppo di due o più persone (o cose), stabilisce se in queste è inclusa la prima persona (prima persona plurale), se gli ascoltatori sono più persone (o cose) fra cui è incluso l’uditore (seconda persona plurale), o infine se né chi parla né chi ascolta fanno parte del gruppo (terza persona plurale). Nel verbo le persone sono indicate dalle desinenze, che a volte possono distinguere anche il genere maschile o femminile o neutro. ( → flessione, → verbo, → genere ) http://www.treccani.it/enciclopedia/persona
http://www.treccani.it/enciclopedia/modi-del-verbo_%28La-grammatica-italiana%29/ |
polisemiaCoesistenza, in uno stesso segno (parola o, anche, sintagma, espressione fraseologica), di significati diversi. |
prefissoElemento affisso all'inizio di un lessema per modificarne o precisarne il significato. Il processo morfologico che lo riguarda si chiama prefissazione. |