paradigmaticoRapporto paradigmatico, o in assenza, si ha tra gli elementi della frase e gli elementi che nella frase potrebbero alternarsi con essi. Ex. Nella frase Il papà cucina una frittata, al posto di il papà si potrebbe avere la mamma, al posto di cucina ci potrebbe essere prepara. |
parolaNell’uso comune, s’intende
per parola l’unità minima isolabile all’interno della frase e del discorso,
dotata di un significato e di una funzione autonomi, e formata da uno o più
fonemi. Essa presenta un senso fondamentale, vive nella coscienza linguistica
dei parlanti sia in isolamento, sia in un determinato contesto. In senso più
tecnico, una parola ‘ben formata’ è il risultato di una o più operazioni
morfologiche ammesse dalle possibilità di una lingua. |
personaCategoria della flessione verbale, che determina se il verbo in questione si riferisce a chi parla (prima persona singolare), a colui che ascolta (seconda persona singolare), oppure a una persona (o cosa) diversa da questi due (terza persona singolare). Qualora si tratti di un gruppo di due o più persone (o cose), stabilisce se in queste è inclusa la prima persona (prima persona plurale), se gli ascoltatori sono più persone (o cose) fra cui è incluso l’uditore (seconda persona plurale), o infine se né chi parla né chi ascolta fanno parte del gruppo (terza persona plurale). Nel verbo le persone sono indicate dalle desinenze, che a volte possono distinguere anche il genere maschile o femminile o neutro. ( → flessione, → verbo, → genere ) http://www.treccani.it/enciclopedia/persona
http://www.treccani.it/enciclopedia/modi-del-verbo_%28La-grammatica-italiana%29/ |
polisemiaCoesistenza, in uno stesso segno (parola o, anche, sintagma, espressione fraseologica), di significati diversi. |
prefissoElemento affisso all'inizio di un lessema per modificarne o precisarne il significato. Il processo morfologico che lo riguarda si chiama prefissazione. |
preposizioneParte invariabile del discorso, costituita da un elemento che, premesso ad un nome, ad un pronome o ad una espressione nominale, serve a precisarne la funzione sintattica o la collocazione nello spazio. ( → nome, → pronome, → articolo ) http://www.treccani.it/vocabolario/preposizione/ |
produttivitàRappresenta la possibilità per un procedimento, per lo più morfologico o sintattico, all'interno di una lingua di essere impiegato per la costituzione di nuove formazioni (nuove parole, nuove frasi) della lingua in questione. In un sistema di comunicazione produttivo si possono produrre e interpretare messaggi nuovi illimitatamente diversi. |
pronomeParte variabile del discorso che assolve la funzione rimandare a elementi della frase (nomi, interi sintagmi, parti di essi) precisandone proprietà grammaticali di vario tipo (genere, numero, caso, quantità, etc.). Il pronome ha quindi funzione anaforica e cataforica, cioè
di richiamare o anticipare una nozione già espressa o che verrà espressa dopo,
ma anche quella di gesto linguistico, di designare nozioni, persone o cose, non
espressamente indicate. http://www.treccani.it/enciclopedia/pronome/ |
proposizioneEspressione di senso compiuto, per lo più costituita di almeno due elementi, soggetto e predicato. |