Come scrivere la tesi di laurea
Metodologia e tipografia della tesi di laurea
13. Raccomandazioni specifiche a
Geografia culturale
13.1. Indicazioni generali
Il lavoro di elaborazione della tesi può essere articolato in cinque momenti essenziali:
1. Individuazione di un tema e primo abbozzo di un piano di ricerca concordato con il docente. Il tema deve avere una pertinenza con le lingue studiate attraverso la dimensione spaziale: luoghi, città, oggetti geografici a diverse scale e di varia natura (ad esempio un fiume, un quartiere, un sito turistico, una strada, un distretto produttivo, ecc.), regioni, territori, paesaggi, sistemi ambientali, stati nazionali, pratiche spaziali, rappresentazioni o immaginari geografici, processi migratori, flussi transnazionali, dinamiche locale-globale, ecc.
2. Preparazione di base. Questa prima fase consiste nell'«entrare» in argomento attraverso la lettura di testi di base riguardanti il tema prescelto (per fare degli esempi: geografia del turismo, studi migratori, food studies, studi sul paesaggio urbano, film geography). In queste fasi (individuazione di un argomento, informazioni sulle aree di studio e sulle metodologie) si consiglia la consultazione dell’International Encyclopedia of Human Geography raggiungibile anche online via proxy di Ateneo all’indirizzo: http://www.sciencedirect.com/science/referenceworks/9780080449104
3. Ricerca. Guidato dal relatore, il laureando comincerà ad affrontare l’argomento specifico prescelto procurandosi i «materiali» utili al suo lavoro, e precisamente: fonti bibliografiche specialistiche; documentazione reperita online prevalentemente su siti istituzionali; fonti iconografiche, cartografiche, testuali di varia natura, audiovisive, multimediali che possono essere oggetto vero e proprio della ricerca o materiale illustrativo complementare; fonti orali (interviste, focus groups, ecc.). Il docente guiderà lo studente nell’adozione della metodologia appropriata.
4. Redazione di uno schema di tesi articolato in capitoli alla luce della ricerca svolta.
5. Compilazione
13.1.2. Redazione della tesi
Oltre alle indicazioni generali presentate nelle pagine 1-7, lo studente che sceglie di sostenere una tesi in Geografia è chiamato a prestare particolare attenzione a:
Corredo iconografico
I materiali illustrativi inseriti nel testo o collocati in Appendice (ad esempio: carte, grafici, tabelle, fotografie, snapshots da siti web, still frames da video musicali) vanno ordinati in numero progressivo dall’inizio alla fine della tesi classificandoli in figure (Fig. 1, Fig. 2) e tabelle (Tab. 1, Tab. 2). Essi devono essere sempre accompagnati da una didascalia esplicativa che deve includere necessariamente il titolo in corsivo (con eventuale nota esplicativa del contenuto presentato) e, tra parentesi, la fonte da cui provengono.
Corredo cartografico
Nelle carte e nei cartogrammi, anche se elaborati dal candidato (il quale può avvalersi in questo caso del supporto informatico del Laboratorio di Informatica e GIS della Sezione di Geografia DiSSGeA), oltre alle informazioni di cui sopra (relative alla iconografia più in generale) devono essere sempre indicati scala grafica e orientamento. Carte di grandi dimensioni possono essere riunite in un’Appendice oppure raccolte in un apposito contenitore allegato alla tesi. Tali materiali devono essere sempre funzionali al discorso scritto e richiamati in forma abbreviata all’interno del testo - per esempio (Fig. 1) - laddove si fa riferimento ad essi, e devono essere impaginati nel punto più vicino alla loro prima citazione.
Esempi di didascalie
Fig. 1 – Il Caucaso, area di confini etnici e di penetrazione islamica (da A. VALLEGA, 1994, p.199).
Tab. 1 – La popolazione delle Repubbliche Caucasiche (Fonte: ONU, 1999).
Fig. 2 – Corporación Cooperativa de Mondragón nel mondo (Fonte: www.mondragon.mcc.es/english/mcc/mccmundo.html, data di consultazione)
Fig. 3 – Stralcio della Carta dell’Africa orientale, 1:1.000.000, datata 1864 e allegata a W. MUNZINGER, Ostafrikanische Studien, Basilea, Schwa-be, 1883.
Fig. 4 – Celebrazioni per il venticiquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino (Snapshot dal sito web www.visitberlin.de/it, data di consultazione).
Fig. 5 – Stralcio della Carta Topografica d’Italia scala 1:50.000, IGM, 1984, foglio 81 “Rovereto”.
N.B.: In casi come questo, pur essendo indicata la scala numerica, occorre aggiungere anche la scala grafica perché nelle riproduzioni in fotocopia possono essere stati effettuati ingrandimenti o riduzioni dell’originale
Fig. 6 – Migranti marocchini piantano la menta sui terrazzamenti di Valstagna (Still frames dal film Piccola terra, Italia, 2012, col., 54’’, diretto da M. Trentini e M. Romano).
Regole di scrittura
- Mezzogiorno, Meridione, Oriente, Occidente, Sud, Nord ecc., si scrivono maiuscoli quando indicano il nome proprio dell’area geografica (es.: i problemi del Mezzogiorno d’Italia; il viaggio in Oriente; il sottosviluppo del Sud del Mondo).
- Terra: quando è nome proprio di pianeta si scrive maiuscolo.
- Nazione, Stato, Paese, Repubblica, Regno ecc.: si possono scrivere minuscoli o maiuscoli (seguendo sempre un criterio di uniformità). Sono invece certamente maiuscoli quando costituiscono parte del nome di un’entità politica, di un’organizzazione ecc. (es.: le Nazioni Unite, i Paesi non allineati).
- I secoli si possono scrivere con il numero romano aumentato di uno e con la parola maiuscola (es.: il sec. XX = il Novecento); i decenni si scrivono con la maiuscola o preceduti da apostrofo (es.: anni Novanta = anni ’90).
- Regione: si scrive con la maiuscola solo quando si riferisce al nome dell’organismo amministrativo (es.: la Regione Emilia Romagna ha sede a Bologna).
- Geografia si scrive con la maiuscola solo quando la parola costituisce nome proprio di un istituto, di una società, di un corso universitario ecc. (es.: la Società di Geografia ha sede a Roma).
- I sostantivi geografici (mare, monte, fiume, passo, valle, oceano, isola, penisola ecc.) vanno in genere in minuscolo salvo i casi in cui siano parte del nome proprio geografico (es.: Pianura Padana, Mont Saint Michel, Alpi Orobie, ecc.).