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Livelli di un paesaggio

di KEVIN GAZZOLA - martedì, 8 ottobre 2024, 19:53
 

Il paesaggio, di qualsiasi tipo esso sia, ci circonda costantemente. Ci accorgiamo del paesaggio quando presenta un livello di pregio tale da essere ammirato e magari fotografato. Ma un paesaggio va oltre a questo: è il complesso insieme di elementi che hanno differenti storie e che cambiano nel tempo. Una semplice consapevolezza e attenzione permettono di scorgere particolari nel territorio che prima passavano inosservati pur essendo rilevanti per dimensioni, utilità o particolarità. E’ stato questo nuovo modo di osservare il territorio l’oggetto dell’escursione del 7 ottobre, nei pressi di Terranegra.  Inizialmente ci è stato chiesto di annotare, in diverse tappe, ciò che ognuno di noi osservava e percepiva attraverso i diversi sensi. Nella terza tappa, personalmente la più significativa, ci è stato chiesto di focalizzarci su tre elementi che ci avevano colpito durante l’escursione fino a quel momento, personalmente sono stati: 1) TORRE RADIO; 2) BAR NELLA GOLENA; 3) CENTRO SPERIMENTALE DI MODELLI IDRAULICI. La torre radio spicca nel paesaggio circostante grazie alla sua considerevole altezza e aiuta a definirlo aggiungendo un livello diverso rispetto a quello della vegetazione o degli altri manufatti, da qui la parola chiave che ho assegnato a quel momento è “LIVELLI”.  Il centro sperimentale di modelli idraulici mi ha colpito per un altro motivo, ovvero la sua storia: inizialmente l’avevo individuato come una fabbrica abbandonata che probabilmente non avrebbe più rivisto giorni decorosi. Invece la sua vera storia, illustrataci dalla Professoressa (a partire dal suo vero nome - riportato poc’anzi -), ha attirato la mia attenzione. Mai avrei pensato che proprio li dentro, in passato, venivano formulati i primi pensieri riguardo il MOSE di Venezia e che, da struttura abbandonata quale è, diventerà una nuova sede dell’Università di Padova che accoglierà laboratori e aule per il Dipartimento di ingegneria. Un’altra parola chiave che mi ha accompagnato per tutta la giornata è stata “artificialità”, per il gran numero di diversi manufatti presenti in alcuni tratti di poche centinaia di metri. Concludo con una delle più importanti riflessioni che abbiamo fatto durante la giornata: bisogna prestare attenzione alla prima impressione, infatti le condizioni attuali di un territorio possono celare una storia nettamente complessa e che ormai è molto difficile trovare un territorio naturale. Un territorio può presentare diversi gradi di naturalità e ruralità, ma non potrà essere totalmente esente dagli elementi artificiali. 

Questa esperienza è stata molto positiva e, nella sua semplicità, deve essere sempre riproposta ai nuovi studenti che si affacciano a questo corso. 


» Il nostro racconto dell'escursione lungo gli argini di Terranegra