Il nostro racconto dell'escursione lungo gli argini di Terranegra
Per condividere osservazioni e impressioni relative all'esperienza vissuta durante l'escursione di mercoledì 11 ottobre, ogni studente partecipante è invitato a inserire 2 voci nel Glossario (o "commenti" alle voci già presenti, per integrarle).
Le voci potranno riguardare:
- gli elementi del paesaggio osservati, inserendo un breve testo di descrizione o di interpretazione/valutazione dell'elemento stesso
- le questioni emerse o le domande che sono sorte durante l'osservazione di questo paesaggio
- le sensazioni provate durante la passeggiata, a partire da alcune "parole chiave"
- le metodologie di osservazione del paesaggio utilizzate
L'insieme delle voci inserite da tutti i partecipanti diventerà una sorta di racconto dell'esperienza, utile a chi ha partecipato come confronto e condivisione e anche a chi non ha partecipato.
NB 1: preferite l'uso dei "commenti" piuttosto che di nuove voci, per lo stesso elemento/questione/sensazione/metodologia
NB 2: le voci citate in altri testi verranno automaticamente collegate, richiamandosi l'un l'altra
NB 3: è possibile/preferibile inserire immagini ad integrazione del testo
L'attività va completata "a caldo", entro domenica 13 ottobre
Caratteri speciali | A | B | C | D | E | F | G | H | I | J | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | U | V | W | X | Y | Z | TUTTI
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SP | Barriere | |
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Un'idea ricorrente a partire dai diversi paesaggi dalla passeggiata è stata quella di barriere. Ci ho pensato appena partiti quando il cambio di suoni da rumore cittadino a calma naturale mi ha subito impattato ed il numero di suoni distinti, che potevano essere sentiti nitidamente, aumentava. Era una barriera naturale tra caos e quiete. Poi ho pensato alla barriera come componente fisica e visiva. Infatti, può nascondere e ridurre la panoramica del paesaggio come le siepi folte di alcuni giardini, oppure lasciare libero lo sguardo come basse staccionate che tracciano un confine più simbolico. La componente di barriera visiva l'ho riscontrata anche dopo notando gli elementi verticali e orizzontali del paesaggio. In particolare, ai confini dell'Isola di Terranegra, lungo il canale Roncajette, sapevo esserci l'interporto dall'altro lato dell'argine (perchè ogni tanto si sentiva il treno e mi era stato detto) ma no lo vedevo. C'era solo il verde delle piante ed il rumore del corso d'acqua. L'ultima idea di barriera su cui ho riflettuto è stata la chiusa. In questo caso ho pensato all'impatto nel tempo che un'opera del genere può avere, ho riflettuto sui prati di piante acquatiche e mi sono chiesto quanto fossero estesi quando non c'era la chiusa. Come era cambiata la fauna e la flora nel passaggio da acqua che scorre ad acqua più ferma? La barriera in questo caso, come poi in qualsiasi grande opera come può essere stata anche la costruzione stessa del canale San Gregorio, impatta non di poco il paesaggio. Allora mi chiedo quali sono gli elementi duraturi del paesaggio? e chi ha il compito di conservarne la storia? | ||