Il Museo di Geografia dell’Università di Padova, inaugurato il 3 dicembre 2019, nasce per conservare e valorizzare il patrimonio generato da 150 anni di attività scientifica e didattica in ambito geografico, a partire dall’istituzione della prima cattedra di Geografia dell’Ateneo nel 1872.

Si trova al piano nobile di Palazzo Wollemborg, sede della Sezione di Geografia del DiSSGeA, della cui Terza Missione è un pilastro, proponendo un’idea dinamica di Museo che, partendo dal patrimonio, mira a riavvicinare la società civile a una disciplina coinvolgente, profondamente collegata all’attualità.

Il Museo è tuttavia anche un’attiva sede di ricerca, al cui interno ha preso avvio di recente un percorso di indagine dedicato al patrimonio immateriale. La museologia accademica individua tra le espressioni intangibili che i musei universitari sono chiamati a valorizzare le pratiche di trasmissione del sapere. Cominciando dagli anni Ottanta dell’Ottocento, quando il professor Giovanni Marinelli conduceva i suoi studenti sui Colli Euganei a sperimentare il metodo geografico dell’osservazione diretta, l’escursione didattica risulta una pratica di insegnamento applicata costantemente dai docenti di geografia dell’Università di Padova. Ad essa si ricollega anche un ricco patrimonio fotografico, databile dagli anni Quaranta del XX secolo.

La proposta di tirocinio mira a coinvolgere gli/le studenti/esse in questo percorso di ricerca. A loro sarà chiesto di:

-          acquisire la scansione digitale dei fondi fotografici legati alle escursioni;

-          compilare un database relativo a ciascun fondo, in cui raccogliere i dati connessi alle caratteristiche fisiche (natura del fototipo, caratteristiche del supporto, misure) e a luogo, data e soggetto dei singoli fototipi (dati normalmente ricavabili dalle trascrizioni manoscritte sul retro);

-          georeferenziare le mete delle escursioni.

 

Oltre a giovare alla conoscenza di queste importanti sezioni del patrimonio museale, il lavoro costituirà la base indispensabile per cartografare le mete delle escursioni e rendere pubblico il materiale fotografico.

I frutti della ricerca saranno comunicati nel corso di eventi scientifici programmati per il biennio 2021-2022, evidenziando l’apporto dei/delle tirocinanti. Il lavoro potrà anche rappresentare un punto di partenza per un’eventuale tesi di laurea. 

 

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Ultime modifiche: mercoledì, 18 novembre 2020, 14:29