Il nostro racconto dell'escursione lungo gli argini di Terranegra

Gli animali sono degli attori non indifferenti del paesaggio e, infatti, durante l'escursione abbiamo potuto notare la diversità degli animali che ci circondava: uccelli, cani, rane, pesci, insetti, etc., i quali hanno un ruolo importante nella salvaguardia dell'ambiente naturale. 

Rappresenta un esempio di campagna in un contesto urbano e naturale.

La mattinata è stata permeata dalla luce e dai colori del paesaggio in cui eravamo immersi, in particolare diverse sfumature di verde brillante illuminato da una diffusa luce dorata hanno accompagnato la nostra camminata sull'argine. I colori della natura mi hanno trasmesso una sensazione di benessere e buon umore, facendomi notare quanto possono inluenzare le nostre percezioni.

Mi ha colpito la complessità del paesaggio che emerge dal contrasto tra i due elementi che si incontrano sullo sfondo: a destra prevale l’elemento urbano, mentre a sinistra gli elementi naturali quali alberi e vegetazione. Il tutto si specchia nel fiume, che in qualche modo lega tra loro le due dimensioni creando continuità e mettendo in luce la loro interdipendenza.

Durante la nostra escursione è stato interessante osservare come il paesaggio dell’isola di Terranegra sia connotato dalla compresenza di elementi e funzioni molto diverse tra loro. All’interno di questa zona il paesaggio naturale e il paesaggio urbano si intrecciano in quello che potremmo definire un esempio di ‘campagna urbana’; da questo consegue una commistione di funzioni molto diverse. Da un lato, l'argine offre un luogo di ritrovo e svago, un punto di aggregazione per residenti e visitatori, dall'altro lato, si trasforma in un nodo attivo di attività commerciali, educative e di conservazione ambientale.

Questa foto effigia un paesaggio che differisce da quello visto all'inizio della camminata. Un paesaggio che, seppur distante solamente pochi metri dalla città, è capace di infondere in me un senso di pace e serenità, facendomi quasi rammentare il paesino in cui vivo. Non si parla di estetica, bensì di un qualcosa che va oltre e penetra all'interno del nostro essere, incontrando una dimensione ben più intima fatta di ricordi, valori, sentimenti e passioni. La necessità di disegnare e plasmare un paesaggio col fine di trasmettere questo tipo di sensazione a pochi metri dalla città, può rappresentare una forte volontà da parte dell'uomo di evadere dalla frenesia e dai rumori della città.

La mia riflessione verte sui canali che abbiamo visto dagli argini e sulla loro acqua, una risorsa in larga parte non più sfruttata dal punto di vista commerciale. le barche non attraversano più questi canali con le loro merci, consegnando al ricordo e alla memoria, anche museale, ciò che una volta era una professione. In questo caso quindi a una scelta economico-produttiva si collega non tanto la modifica del paesaggio in senso effettivo ( il canale è sempre li) quanto la conservazione di un elemento immateriale, la tradizione e gli oggetti a lei connessi. Il paesaggio quindi, secondo me almeno in questo caso, è anche portatore di una memoria storica. 

Passando sotto al primo ponte ho guardato la sua struttura riflessa nell'acqua, una serie di travi che si incrociavano l'una con l'altra per sostenere tutto il peso che ogni giorno grava su questo ponte. questa visione mi ha suscitato una serie di sensazioni ed emozioni. mi è quasi sembrato fosse un po' il riassunto di questa nostra prima escursione: una serie di sguardi che si intrecciano, incontrano e si raccontano tra loro. durante il percorso infatti ho incontrato vari paesaggi che dialogano molto bene tra loro e si sostengono a vicenda ed inoltre attraverso le riflessioni dei miei compagni ho potuto cogliere punti di vista diversi, che mi hanno aiutato nel relazionarmi con il paesaggio circostante.

Uno dei tre attori del paesaggio individuati durante l'escursione, è stato l'albero, osservabile in più forme e dimensioni nel corso della passeggiata sull'argine del fiume. L'albero non funge solo come "decorazione" del paesaggio, ma crea spazi d'ombra, viene sfruttato come elemento divisore e, dal punto di vista scientifico, produce ossigeno e assorbe anidride carbonica. Ovviamente l'albero deve essere curato affinché possa vivere il più a lungo possibile e in condizioni ottimali. 

Una particolarità che ho osservato durante l'escursione ha come oggetto proprio l'albero. Sull'argine di andata ho potuto notare come non ci fossero alberi e di come il sentiero fosse sempre al sole, mentre l'argine del ritorno presentava un numero cospicuo di alberi che andavano a creare diverse zone di ombra. 

Conservare la memoria del passato è importante per ricordare certi eventi drammatici in modo che non si possano più ripetere (ad esempio i giustiziati nelle foibe, la Shoah e tanto altro).

Oltre agli alberi e boschi più "naturali" e evidenti, sono presenti alberi giovani piantati probabilmente pochi anni fa lungo la pista ciclabile. Ho pensato che in un ambito del genere, che chiaramente ha lo scopo di sostenere delle zone dedicate alla natura e alle attività sostenibili anche nelle grandi città, la natura è "aiutata" ulteriormente con la piantagione di questi alberi. Vicino al terreno coltivato ho visto anche una donna che sembrava potare le piante. Si sentiva il verso dei grilli e l'erba bagnata che sfiorava le nostre caviglie, sensazioni che allontanavano il rumore delle macchine dall'altro lato del ponte.

uno dei primi elementi che ho notato e a cui ho fatto caso sono stati i lampioni, uno in fila all'altro, in ordine e lineari. Elemento verticale che interrompe l'orizzontalità dell'argine. 

Sono molto recenti e mi sembra che non si leghino troppo al paesaggio circostante. Il materiale di cui sono fatti sembra essere molto resistente. 

Mi hanno colpito molto perchè mi piacerebbe ci fossero anche lungo gli argini di casa mia, così si potrebbe andare a passeggiare anche la sera. penso siano quindi un valore aggiunto per l'argine e per la sua fruizione.

Ho trovato abbastanza presente e ricorrente nella nostra passeggiata questo concetto di linearità, in quanto abbiamo seguito questi tracciati e percorsi d'acqua (lineari per l'appunto) che caratterizzano la zona di Terranegra, diventando i nostri punti di riferimento.
Queste "linee blu" sono state, inoltre, il tema centrale di molte riflessioni e discussioni perché abbiamo parlato della loro storia, delle loro funzioni e persino immaginato un paesaggio senza la loro presenza. I corsi d'acqua sono, dunque, elementi di paesaggio e, nella loro semplice forma lineare, sono capaci di trasformarlo e modificarlo.

Per la prima volta nella vita ho visto un albero di melograno (perché in Russia abitavo più al nord) ed ero molto impressionata. Poi ho visto che gli abitanti di questa zona creano orti e frutteti, mi è sembrato una cosa che unisce tanti popoli ed etnie. È una parte importante della vita di queste persone ed è quello che ottengono dal paesaggio in cui abitano.

Nonostante la vicinanza al contesto urbano nel quale è inserito, questo paesaggio mi ha trasmesso pace grazie agli elementi prevalenti della vegetazione e dell’acqua. Il punto di ristoro lungo il fiume invita a sedersi per trascorrere un momento di tranquillità lontano, ma incredibilmente vicino alla città che continua a essere presente con i suoi edifici e i suoi rumori.

La chiusa del canale di san Gregorio è un pezzo di storia e ingegneria ambientale parte del sistema idraulico della città di Padova, ancora funzionante. In quest'area abbiamo visto il passaggio dalle sole funzioni di gestione delle acque e di trasporto che questo sistema di canali e chiuse aveva in passato a una compresenza di più funzioni e utilizzi legati al tempo libero, allo sport e allo svago da parte dei cittadini. Sulle forme di questo paesaggio, create nel passato, si innesta oggi un uso ricreativo, un nuovo spazio per la collettività in un'area marginale. 

Osservando il paesaggio circostante durante l'escursione, mi sono trovata a riflettere come ognuno di noi abbia una percezione diversa degli elementi che ci circordano. In base alle proprie esperienze, ai propri interessi, abitudini, cultura o semplicemente anche l'umore, si tende in automatico a dare un valore alle cose senza soffermarsi ad osservarle più attentamente. Durante l'escursione ho avuto modo di uscire da questa visione "preimpostata" e di cercare di comprendere a fondo ciò che mi circondava, a volte in modo lontano e a volte avvolgendomi.

Il rapporto degli insediamenti della pianura veneta con i corsi d’acqua è stato storicamente stretto e funzionale a trasporti, viabilità, produzione di energia molitoria, fornitura di risorse idriche e alimentari, sicurezza idraulica del territorio. Durante il Novecento la messa a punto di altre fonti di energia motrice e il prevalere della mobilità ferroviaria e stradale hanno allontanato le comunità dai fiumi, banalizzando e marginalizzando le acque nella vita delle città. Camminare in questo paesaggio ci rende consapevoli dell’importanza cruciale della pianificazione, capace di rifunzionalizzare l’antico sistema delle acque investendolo di valori nuovi, preziosi per le città di oggi. Questo è avvenuto nell’area che abbiamo attraversato: corridoio ricreativo grazie alla sistemazione e illuminazione degli argini (esperienze di aggregazione, passeggiate, sport, percorsi ciclabili inseriti in più ampi itinerari cicloturistici), fattore di mitigazione climatica attraverso il corredo vegetazionale, occasione di tutela e di recupero delle preesistenze premoderne, dalle opere idrauliche dal passato agli antichi nuclei abitativi in prossimità delle rive, scenario ambientale esteticamente appagante. 

Il rapporto degli insediamenti della pianura veneta con i corsi d’acqua è stato storicamente stretto e funzionale a trasporti, viabilità, produzione di energia molitoria, fornitura di risorse idriche e alimentari, sicurezza idraulica del territorio. Durante il Novecento la messa a punto di altre fonti di energia motrice e il prevalere della mobilità ferroviaria e stradale hanno allontanato le comunità dai fiumi, banalizzando e marginalizzando le acque nella vita delle città. Camminare in questo paesaggio ci rende consapevoli dell’importanza cruciale della pianificazione, capace di rifunzionalizzare l’antico sistema delle acque investendolo di valori nuovi, preziosi per le città di oggi. Questo è avvenuto nell’area che abbiamo attraversato: corridoio ricreativo grazie alla sistemazione e illuminazione degli argini (esperienze di aggregazione, passeggiate, sport, percorsi ciclabili inseriti in più ampi itinerari cicloturistici), fattore di mitigazione climatica attraverso il corredo vegetazionale, occasione di tutela e di recupero delle preesistenze premoderne, dalle opere idrauliche dal passato agli antichi nuclei abitativi in prossimità delle rive, scenario ambientale esteticamente appagante.