εσπέρα-spero

εσπέρα-spero

di ANNA FORZAN -
Numero di risposte: 1

Buonasera professore,

Mi domando se la parola greca εσπέρα (sera) abbia un'origine etimologica comune al verbo latino sperare.

Può forse essere che al termine di una giornata (cioè verso sera, εσπέρα), un individuo già guardi al domani con la speranza (spes) che qualcosa di bello stia per accadere? 

La ringrazio in anticipo!

Ri: εσπέρα-spero

di Luigi Salvioni -
Cara Anna,
a rendere improbabile questa suggestiva ipotesi (espera/ esperos "stella della sera, sera" - momento dell'attesa - speranza) sta il fatto che la parola greca iniziava in realtà col digamma (wesper), che in latino si vede ancora bene all'inizio di parole come "vesper, vespertinus", mentre in spes/spero non c'è. A proposito, sapevi che anticamente (lo conferma fra gli altri Ennio) la declinazione della speranza era: nominativo, spes acc. sperem, nom.plur speres. Spes era perciò una parola del tipo di mos-moris, ius -iuris. A trascinarla al paradigma spes-spem (cioè a quella che noi chiamiamo quinta declinazione) sarebbe stata res-rei-rem, probabilmente perché spes e res venivano usate in coppia come opposte (aspettativa,speranza <> realtà effettuale). Non è un caso isolato: la morfologia di una parola può essere facilmente influenzata dalla forma delle parole con cui si accoppia di frequente.